Και μάλλον Έλληνες καλείσθαι...

"Και μάλλον Έλληνες καλείσθαι τους της παιδεύσεως της ημετέρας ή τους της κοινής φύσεως μετέχοντας" ΙΣΟΚΡΑΤΗΣ

(“Siano chiamati Elleni gli uomini che partecipano della nostra tradizione culturale più di quelli che condividono l'origine comune” ISOCRATE)

La Scatola - di Thomas Tsalapatis

La Scatola
di Thomas Tsalapatis


Ho una piccola scatola dove qualcuno viene ammazzato.
È un po’ più grande di una scatola di scarpe. Un po’ più dozzinale di una scatola di sigari. Non so chi ammazza o chi sia ammazzato, ma so che lì dentro qualcuno viene ammazzato. E non si sente alcun suono (eccetto le volte in cui si sente). Sistemo la scatola sulla libreria o sul tavolo se voglio guardarla per passare il tempo, ma lontano dalle finestre affinché il sole non la ingiallisca o sotto il letto quando voglio essere disordinato. Lì dentro qualcuno viene ammazzato, anche se in casa si festeggia, anche se è domenica, anche se piove.
Quando ho trovato la scatola – non vi dirò né come, né dove –, soddisfatto me la sono portata a casa. Allora credevo che avrei potuto sentire il suono del mare. Invece, lì dentro avviene un macello. 
Il chiasso e la consapevolezza di ciò che accade in quella scatola, mi ha fatto quasi ammalare. La sua presenza mi ha quasi fatto ammalare. Dovevo reagire, liberarmene, tranquillizzarmi, fare un bagno. Prendere delle decisioni.

Così l’ho spedita a un amico, che conservo come amico solo per potergli fare regali. Ho avvolto la scatola con un innocente cartoncino molto colorato, ho legato il cartoncino con un innocente nastro molto colorato. Nella cassetta delle lettere c’è una scatola e dentro a questa scatola qualcuno viene ammazzato. Dalla cassetta delle lettere, la scatola aspetta di arrivare nelle mani di un amico. Un amico che conservo solo per fargli regali.


L'alba è un massacro signor Krak, traduzione di Viviana Sebastio, XY.IT editore, 2018

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