Και μάλλον Έλληνες καλείσθαι...

"Και μάλλον Έλληνες καλείσθαι τους της παιδεύσεως της ημετέρας ή τους της κοινής φύσεως μετέχοντας" ΙΣΟΚΡΑΤΗΣ

(“Siano chiamati Elleni gli uomini che partecipano della nostra tradizione culturale più di quelli che condividono l'origine comune” ISOCRATE)

21 maggio 2013

Dionisios Solomòs e La Sapienza di Roma


Dionisios Solomòs nasce a Zacinto  nel 1798 e dall’età di dieci anni fino ai venti vive in Italia, a Cremona, Venezia, Pavia. La sua lingua e la sua formazione è quindi italiana.
Tornato in patria studia assiduamente per riconquistare la sua lingua madre. Il suo lavoro assiduo e meticoloso lo rende oggi uno dei più grandi, se non il più grande poeta in lingua greca moderna
Il suo Inno alla libertà (1824), musicato dal Manzaros, è diventato l'inno nazionale ellenico.

Attraverso le parole e immagini di Theo Angelopoulos, nel film: L’eternità e un giorno, avrete modo di conoscere qualcosa in più sulla storia e la personalità di questo grande poeta.

(Il video è in lingua originale, trascrivo qui per voi, i dialoghi realizzati da Paola Maria Minucci per la versione italiana del film).

Solomòs: «Ho preso la mia decisione parto per la Grecia, non posso più rimanere qui, dopo tanti secoli i greci prendono le armi un poeta cosa può fare, cantare la rivoluzione, piangere i  morti invocare il volto perduto della libertà».

Il giorno dopo, con una nave da Venezia tornò in Grecia, a Zacinto nella sua isola.
Ritrovò i volti, i colori, gli odori, la sua casa ma non conosceva la sua lingua.
Voleva raccontare a tutti quello che stava succedendo, ma non conosceva più la lingua di sua madre.
Cominciò allora, a girare di quartiere in quartiere, nei campi, tra i contadini, tra i pescatori, annotando le parole che sentiva e pagando per ogni parola che non conosceva.
La fama si diffuse ovunque: «Il poeta compra parole!».
Da allora, ovunque andasse, si riunivano i poveri di tutte le isole, grandi e piccoli
assediandolo per vendergli parole.
 S.: «Abisso, fragranza, rugiada, sorgente, usignoli, cielo, onda, lago, ignaro, profumo…»
Ragazza: «Veggente, dall’ombra lieve»
S.: «Veggente, dall’ombra lieve»
R.: «Veggente, dall’ombra lieve, dimmi, cosa hai visto stanotte?»
S.: «Notte piena di prodigi, notte seminata di magia. Veg-gen-te, dal-l’om-bra lie-ve»

Ecco come riuscì a scrivere l’Inno alla libertà
Scrisse anche altre poesie e un lungo poema rimasto incompiuto intitolato Liberi Assediati.
Per tutta la vita cercò di portarlo a termine, ma non fece in tempo, gli mancarono le parole.



Dionisios Solomòs è il simbolo, insieme ad Andreas Kalvos, del profondo legame storico e culturale che unisce Italia e Grecia. 

Venerdì 24 e lunedì 27 maggio, all’Università La Sapienza si terrà un convegno a loro dedicato:
L’isola di Zante: ponte tra Grecia e Italia. Due poeti dell’Ottocento greco in Italia. Solomòs e Kalvos.
Ingresso libero.









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