Και μάλλον Έλληνες καλείσθαι...

"Και μάλλον Έλληνες καλείσθαι τους της παιδεύσεως της ημετέρας ή τους της κοινής φύσεως μετέχοντας" ΙΣΟΚΡΑΤΗΣ

(“Siano chiamati Elleni gli uomini che partecipano della nostra tradizione culturale più di quelli che condividono l'origine comune” ISOCRATE)

28 gennaio 2012

Theo Angelopoulos, l'eternità un giorno...

Theo Angelopoulos è morto nella notte del 24 gennaio, investito da una motocicletta. Stava girando il suo ultimo film "Η άλλη θάλασσα" (L'altro mare), il terzo della trilogia iniziata nel 2004 con "La sorgente del fiume" e proseguita nel 2009 con "La polvere del tempo".
Oggi pomeriggio i suoi funerali ad Atene per l'ultimo saluto a un uomo speciale e a un grande artista la cui opera sarà apprezzata anche dalle generazioni future.
Nonostante il freddo tagliente, il cimitero è gremito. Con parole piene di commozione amici e collaboratori hanno reso omaggio all'artista. I familiari hanno espressamente richiesto di non portare corone, ma di donare soldi a organizzazioni di volontariato, come la ΤΟ ΧΑΜΟΓΕΛΟ ΤΟΥ ΠΑΙΔΙΟΥ (Il sorriso del Bambino).



Theo Angelopoulos ha avuto stretti legami con l'Italia: ha lavorato con Marcello Mastroianni (nel 1985 in “Il volo”), con Gian Maria Volontè (nel 1995 in “Lo sguardo di Ulisse”) e negli ultimi mesi con Toni Servillo. Con Tonino Guerra ha scritto  molte delle sue sceneggiature, al fianco anche di Petros Markaris. Il suo produttore, Amedeo Pagani, è italiano.
E intanto, su alcuni quotidiani greci si leggono le prime polemiche, che ritengo piuttosto sterili: si discute se Angelopoulos sia stato o no un regista politicizzato, se abbia voluto rappresentare una Grecia di sinistra o meno e così via. Di sicuro «con la sua opera ha onorato la Nazione ellenica», dichiara il rappresentante del Governo greco Pantelìs Kapsìs e per onorarne la memoria il Ministero dei Beni Culturali greco ha deciso di istituire  il Premio internazionale "Theodoros Angelopoulos", che verrà assegnato ogni anno durante il Festival Cinematografico di Salonicco.

Ma cosa significava Grecia per Angelopoulos? 
«Il termine non ha alcuna connotazione geografica per me», ha affermato il regista «perché è legato ai primi suoni e alle prime immagini della mia infanzia. Grecia è la voce dei miei genitori, la strada di casa, la paura provocata dalla guerra, la finestra della casa di fronte dove si affacciava una vicina prosperosa… Ripensandoci ora, quel seno immenso appoggiato al davanzale è forse il ricordo più vivido che mi sia rimasto!».





Buon viaggio Theo, che la terra ti sia lieve.


(Notizie tratte da 
http://www.tlife.gr/Article/news-kideia/0-9-27073.html e http://www.tovima.gr/culture/article/?aid=439984)



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